Le patologie cardiovascolari superano il 50 % di tutte le cause di morte. Si tratta di patologie che determinano un ridotto apporto di ossigeno e su cui l’ozono trova la sua naturale applicazione in quanto riattiva il microcircolo ed il metabolismo cellulare, agisce sulle zone infartuate e necrotiche favorendo la rigenerazione di vasi e tessuti.
Entrando nel dettaglio l’ozono cosa fa ?
- Aumenta l’elasticità della parete dei globuli rossi che cosi possono arrivare più in periferia
- Rende i globuli rossi capaci di cedere maggiormente l’ossigeno ai tessuti periferici
- Riduce la capacità delle piastrine di aggregarsi
- Aumenta la capacità delle cellule di produrre energia
- Ha una azione antiossidante ed antinfiammatoria
In quali patologie ?
- Nella arteriopatie periferiche
- Nell’ischemia cardiaca
- Nell’ischemia cerebrale
- Nell’insufficienza renale vascolare
- Nella maculopatia degenerativa della retina

Le arteriopatie periferiche si caratterizzano per la claudicatio intermittens, cioè dolore al polpaccio o alla coscia che giunge dopo aver camminato e che può diventare sempre più ingravescente. Nei quadri clinici più complessi il ridottissimo apporto di ossigeno nelle estremità degli arti inferiori determina dolore anche a riposo e l’insorgenza di gangrena ( classificazione di Leriche Fontaine ) . La GAE ( Grande autoemoinfusione di ozono ) migliorando l’ossigenazione e favorendo la rigenerazione tissutali può migliorare notevolmente il quadro clinico.
Nell’ ischemia cardiaca pazienti trattati con GAE in fase acuta hanno avuto una prognosi migliore con una precoce riduzione del dolore una maggiore stabilizzazione elettrica ed una migliore evoluzione clinica della patologia, con la riduzione della dimensione dell’infarto.
L’ossigeno ozonoterapia ha una funzione protettiva sulle funzioni cerebrali migliora il microcircolo ed il metabolismo cerebrale con beneficio nella prevenzione riabilitazione dell’ictus cerebrale e nei TIA, nelle cerebropatie vascolari ischemiche , nel deterioramento cognitivo , nella demenza senile e nella preparazione ad interventi di chirurgia cerebrale.
Per gli stessi principi anche pazienti con insufficienza renale vascolare e maculopatia degenerativa trovano giovamento dalla terapia con ossigeno ozono.